Il Consiglio Comunale boccia i finanziamenti all’assistenza specialistica nelle scuole

Giovedì 31 gennaio dopo quasi cinque ore di discussione al Consiglio Comunale la mozione popolare contro i tagli all’assistenza specialistica è stata bocciata, con i voti contrari dei partiti di maggioranza. Per chi amministra la nostra città, i giochetti di palazzo sono più importanti dei diritti di studenti e studentesse con disabilità.

Di seguito la lettera dei genitori e il comunicato di Docenti e assistenti specialistici contro i tagli.

LETTERA APERTA 


Siamo genitori, siamo cittadini Pisani, siamo caregivers familiari, le nostre vite non sono semplici!
Siamo persone con vite impegnative, siamo stanchi, siamo ignorati, lo Stato non ci garantisce i nostri diritti, ma noi assolviamo tanti doveri e oltre. Siamo preoccupati per il futuro incerto dei nostri figli e per il dopo di noi, ma non siamo stupidi.
Eravamo venuti a bussare alla sua porta, signor Sindaco, e lei ce l’ha richiusa in faccia.
Eravamo in aula, ed è stato difficile per noi lasciare qualche ora i nostri figli. Seguivamo in streaming da casa con i nostri figli con la febbre, eravamo nei corridoi dall’Asl aspettando che i nostri figli uscissero da terapia. 
E tutti abbiamo notato il suo disinteresse. Il suo fuggire. 
Siamo persone prima di tutto. E ci teniamo che lei riceva i nostri pensieri e osservazioni sulla surreale giornata di ieri, durante la quale la maggioranza ha bocciato una mozione popolare. Bocciando così i nostri figli, i loro bisogni, negandoci la possibilità di dare loro voce, con una politica sorda e indifferente.

Silvia Mamma di Ambra:
Ieri il Consiglio comunale ci ha offerto uno spettacolo avvilente ed inquietante. Abbiamo esposto esigenze sulle quali nessuno ha osato eccepire, ma alle nostre esigenze sono state anteposte ripicche e prese di posizione politiche, che nulla avevano a che fare con la legittimità e gravità delle richieste. Sono profondamente delusa e preoccupata non solo per il futuro dei nostri bambini e ragazzi, ma per quello di tutti e tutte: ritengo che questo sia un segnale inquietante di quanto poco questa politica abbia la capacità e la voglia di porsi in ascolto delle esigenze dei cittadini.

Monica mamma di Sara:
Ero presente e sono rimasta schifata per come hanno voluto strumentalizzare la mozione presentata da Greta. Noi chiedevano aiuto a tutti, indipendentemente dal partito politico. Come potevamo accettare quegli emendamenti togliendo la responsabilità del Governo!

Silvia Mamma Gabriele:
Noi siamo di Livorno, il problema non è Pisa, non è Livorno, il problema parte appunto dai fondi stanziati legge di bilancio e poi dai fondi della regione. Dobbiamo unirci e lottare, far capire a tutti che è un problema che riguarda tutti perché comunque se tolgono le ore di educativa i nostri ragazzi andranno lo stesso a scuola e il problema riguarderà tutte le classi e tutti gli alunni.

Giusy mamma di Paride:
È sempre opportuno sottolineare che sono coinvolti tutti, perche in una classe senza assistenti ne risentono proprio tutti, a effetto domino.
Non è un problema di pochi.
Il mio pensiero:
Non si può camuffare una vicenda umana cosi urgente ,che ci riguarda tutti, da ideologia politica. 
E’ prima di tutto un fatto di COSCIENZA.

Sanije mamma di Boiken
…. dobbiamo combattere in tutti i modi almeno se il caso diventa pubblico qualcosa si smuove, spero che qualcuno ci ascolti!

Le chiediamo in questa sede un incontro per ricevere delle motivazioni valide.
Per contattarci:
genitoriattivistipisa@martino

FIRMATO A NOME DI TUTTO IL GRUPPO:

Genitori Attivisti Pisa

Cordiali saluti

COMUNICATO DOCENTI E ASSISTENTI CONTRO I TAGLI

Eravamo stati chiari. La nostra mozione di iniziativa popolare, firmata da più di 200 persone in un paio di giorni di raccolta, era semplice nel suo impianto e la presentazione della nostra delegata nell’aula del consiglio comunale, avvenuta nel consiglio comunale del 30 gennaio, ne ha ulteriormente spiegato contenuti e finalità.
C’è un problema, dicevamo: non ci sono i soldi. Gli assistenti specialistici non hanno garanzia di continuità lavorativa a partire da febbraio. Cioè domani. E, di conseguenza, studenti con grave disabilità nell’area pisana si troveranno fra pochi giorni a fare i conti con una realtà orrenda: privati delle persone che giorno dopo giorno garantiscono l’apprendimento delle competenze basilari della quotidianità, che assicurano la continuità dell’apprendimento delle autonomie e che garantiscono la possibilità della comunicazione interpersonale. E ulteriori conseguenze sulla famiglia, sull’amministrazione giornaliera dell’intera famiglia, sul rapporto di fiducia con la scuola, sulle aspettative che ogni famiglia legittimamente nutre nei confronti del proprio figlio, della propria figlia con disabilità. Ogni ora di mancanza di copertura si tramuta quasi sempre in un’ora di mancata
frequenza a scuola.

Da ottobre come gruppo di docenti, assistenti e famiglie in mobilitazione contro la negazione al diritto allo studio di studenti con disabilità, abbiamo agito come gruppo di pressione presso la Società della salute e presso la Regione. Abbiamo pungolato la Provincia con le mozioni votate all’unanimità dai nostri Collegi dei docenti. Abbiamo incontrato i più alti esponenti delle istituzioni, abbiamo indetto presidi partecipatissimi sotto le rispettive sedi, a Pisa e a Firenze con l’obiettivo di porre ovunque il problema. Siamo stati accusati di non aver cercato il coinvolgimento di tutte le parti politiche, ma all’assemblea cittadina di inizio novembre erano stati invitati sia gli esponenti politici di opposizione che quelli di maggioranza. In questi mesi di iniziative e presidi le possibilità entrare in contatto con il nostro movimento sono sempre state concrete, vista anche la nostra apertura ad ogni tipo di interlocuzione con ogni schieramento politico o ente coinvolto. Molte di queste occasioni non sono state colte.

Abbiamo ribadito più volte che ci stavamo presentando al Consiglio Comunale come cittadini, in rappresentanza dei diritti dei nostri concittadini più fragili. Abbiamo sottolineato che la questione è trasversale ai partiti e che ci stavamo rivolgendo al Consiglio comunale come istituzione, perché la questione non riguarda la politica in senso stretto, ma il civismo e i diritti della cittadinanza in senso ampio. La via della mozione di iniziativa popolare era, per noi, un modo per coinvolgere anche le istituzioni del territorio a noi più prossimo (il Comune) e il rappresentante più alto e simbolico dello Stato (il Governo).
Quello che abbiamo visto e che abbiamo subito è vergognoso.

La nostra mozione è stata fraintesa, distorta, piegata, ridotta a motivo di scontro politico interno. La richiesta rivolta al comune (Sindaco e Giunta) di “sollecitare urgentemente”, in maniera addirittura bipartisan, “il Presidente della Regione Toscana e il Governo” a garantire le risorse per l’anno scolastico attuale, e di “iniziare un percorso con tutti gli enti coinvolti” finalizzato allo stanziamento di risorse congrue per gli anni a venire, è stata alfine bocciata dalla presa di posizione unanime della maggioranza di destra. Il motivo? Non dovevamo permetterci di nominare il Governo, non dovevamo permetterci di nominare il Comune. Non sono servite cinque
ore di dibattito, non è servita a nulla la presenza in aula di assistenti, genitori, insegnanti a testimonianza della profondità delle sofferenze, dell’urgenza del bisogno. Critiche, cavilli, eccezioni. Lacrime di coccodrillo nelle
dichiarazioni di chi in consiglio si è dichiarato “dispiaciuto” subito dopo ha votato contro.

Il tentativo di trasformarci in pedine. Una riunione a porte chiuse “dei capogruppo”, a cui siamo stati invitati, il
cui esito finale è stato ben riassunto da un accenno dal capogruppo della Lega Giovanni Pasqualino che ha detto “solo un’ora fa mi sono sentito con il ministro e la mozione così non passa!”, e soprattutto dall’intervento più breve di tutti: quello del consigliere Nerini che ha chiosato: “ la situazione è chiara: o accettano i nostri emendamenti (no Comune, no Governo citati nel documento), oppure non approviamo niente!”.

I nomi dei singoli e l’appartenenza politica di chi ha votato pro o contro è agli atti. La discussione è
disponibile in streaming. Non sta a noi distribuire meriti e demeriti.
Faremo i conti con l’unico risultato della giornata: il Comune di Pisa a maggioranza (19 a 10) ha
bocciato la nostra richiesta di aiuto. C’è chi, d’ora in poi, dovrà prendersi la responsabilità politica di
essere passato come uno schiacciasassi sopra le aspettative di centinaia di famiglie in grave
difficoltà.
Ma non si illudano, questo è solo l’inizio, andremo avanti.