Si è concluso martedì 1 maggio il primo festival di Riscatto. Durante quei quattro giorni il Parco delle Mura è stato attraversato da centinaia e centinaia di persone di tutte le età, un incrocio di diverse generazioni unite dal piacere di incontrarsi e riprendersi una fetta di vita e riscatto. Tante le iniziative, i concerti, i momenti di incontro che hanno dato vita a questo evento straordinario con cui il progetto di Riscatto si è, nuovamente, presentato alla città.
Riscatto esiste dal 2015 e non è solo un giornale e un sito d’informazione, bensì una pluralità di voci, di attività e progetti che si incontrano e conoscono per sfidare il pregiudizio e ribellarsi contro la violenza. Riscatto esiste laddove esistono persone che scelgono di organizzarsi contro la miseria del presente, contro disoccupazione e salari da fame, contro sfratti e case fatiscenti, contro il razzismo, il sessismo e la guerra fra poveri. Alla nuova veste grafica della rivista si è accompagnata l’organizzazione del festival, in un esperimento di condivisione e partecipazione politica.
Goodbye Syre, Welcome Riscatto!
Nelle quattro giornate del festival oltre agli eventi musicali, culturali e gastronomici, di animazione per bimbi e bimbe si è svolto un importante dibattito: Progettare il Riscatto. A partire dalle esperienze della Mala Servanen Jin, dello Spazio popolare Sant’Ermete e della Nuova Periferia Polivalente si è parlato delle prospettive di riscatto personale e collettivo, della costruzione di spazi e comunità che rifiutano la logica dell’isolamento e della sopraffazione con la volontà di costruire una vita degna di essere vissuta, insieme. Costruire questo progetto è una sfida da affrontare nei diversi momenti e spazi della società: nei quartieri e nella battaglie per il diritto alla casa, nello sport, nella lotta per l’autodeterminazione delle donne, nella scuola e nell’università, nei
posti di lavoro.