“Niente lavoro, niente noleggio, vi si blocca tutto il parcheggio“, così scandiva lo slogan urlato dai lavoratori licenziati con il cambio appalto presso AVIS autonoleggi all’aeroporto di Pisa. La lotta di questi lavoratori, tra blocchi, investimenti ai blocchi, picchetti e scioperi degli operai dell’indotto, da dicembre anima i piazzali e oggi si è posta alla testa del corteo partito dal quartiere di San Giusto a Pisa per raggiungere l’aeroporto internazionale G. Galilei. La manifestazione ha puntato il dito contro il sistema degli appalti che regolamenta lo sfruttamento aumentando le plusvalenze delle multinazionali con maggior sfruttamento, ricattabilità e isolamento per i lavoratori: “Se pensano di piegarci e fare soldi con gli appalti al massimo ribasso, noi procureremo loro il massimo del disordine: Avis deve fare i contratti a noi licenziati non riassorbiti nella nuova ditta entrante che ai nostri colleghi ha pure rifilato un contratto peggiorativo. Questa situazione è la regola in un mercato del lavoro che con l’articolo 29 della legge Biagi sul lavoro tutela solo i padroni. Per questo, insieme ad altri lavoratori come quelli del Cottolengo, della Iscot e della Sodexo, siamo qui oggi per dire una cosa semplice: -29 +18, meno garanzie ai padroni più a chi lavora”.
Il corteo partito da via Pardi in San Giusto ha rapidamente raggiunto l’aeroporto bloccando la viabilità. “Quando c’avete investito durante le proteste vi s’era promesso: eravamo in dieci a bloccarvi tutto e oggi siamo in cento”. Il corteo è entrato fin dentro al terminal partenze e arrivi portando disordine tra i passeggeri in attesa di imbarcarsi ma soprattutto a SAT, la società che gestisce lo scalo di Pisa e che tutela il sistema di appalti e sfruttamento dell’indotto aeroportuale. Ha poi proseguito verso il terminal autonoleggi dove, per l’ennesima volta in occasione di una protesta, AVIS ha fatto serrata, ritirando anche le macchine dai parcheggi: “Il fatto che spariscano è un risultato per noi, vuol dire che se noi alziamo la testa loro non possono lavorare e continuare a far soldi”. Il corteo si è concluso con un blocco della vicina rotonda che ha paralizzato l’uscita aeroporto della superstrada Firenze-Pisa-Livorno.