Riportiamo di seguito il comunicato del Movimento no base – Né a Coltano né altrove emanato questo pomeriggio in seguito alle dichiarazioni uscite dal tavolo interistituzionale che si è tenuto stamattina a Roma.
Le istituzioni compatte mettono l’elmetto e serrano i ranghi ribadendo che la nuova base militare la vogliono fare e la vogliono realizzare a Pisa, vicino all’aeroporto, per trasformare la nostra città in una piattaforma logistica per la guerra.
Gravissimo il permanere di una previsione di infrastrutture militari all’interno dei confini del parco, il cui impatto sarà devastante per l’equilibrio naturale di questi luoghi e non solo.
Gli impatti che la guerra insieme a tutte le sue infrastrutture produce sono incalcolabili, sia in termini sociali che ecologici.
Tutti i partiti che governano ad ogni livello si schierano a favore di questa infrastruttura che costa 190 milioni di euro presi, tramite le procedure del PNRR, dai Fondi di coesione sociale e sviluppo.
E’ questo quello che emerge con chiarezza dalle prime dichiarazioni a partire da quelle del sindaco Conti che dopo la finta assemblea alla Leopolda continua a prendersi gioco delle migliaia di cittadini e cittadine che si sono schierati contro questo progetto, per difendere platealmente gli interessi militari e un modello economico che fa della guerra il suo motore.
La realtà è che ad oggi i decreti che prevedono la realizzazione della base a Coltano sono in vigore e non è in alcun modo all’orizzonte il loro ritiro; e, infatti, tutte le altre ipotesi che a turno sono state messe sul tavolo restano, non a caso, solo parole. Le difficoltà di chi governa di fronte alla protesta sono evidenti.
Anche oggi i rappresentanti delle istituzioni parlano di “spacchettamenti”, “di base diffusa”, di “una nuova proposta” ma si guardano bene dal dirla pubblicamente, sottraendosi dalla discussione e dal confronto, e continuando le trattative segrete perché sanno che troveranno una opposizione insormontabile in qualsiasi parte del nostro territorio: che sia Ospedaletto, il Cisam a San Piero a Grado o gli edifici storici di Coltano (entrambi i territori dentro il Parco).
Noi chiediamo che i decreti siano ritirati, che il tavolo si sciolga prendendo atto che questo progetto della base non verrà fatto e che i 190 milioni di euro siano subiti destinati per le priorità sociali ed ambientali a tutela del nostro territorio. Questa è l’unica strada per tutelare l’interesse generale e pubblico e difendersi da un modello predatorio che a prescindere chi governa vuole realizzare sulle nostre vite.
Per questo invitiamo tutte e tutti a partecipare domani alle 18 alla grande assemblea pubblica in Largo Ciro Menotti per rilanciare la mobilitazione contro la base militare a Coltano e altrove.
Pisa, 7 luglio 2022
Movimento No Base né a Coltano né altrove