Ieri pomeriggio anche a Pisa, come in altre città d’Italia, si è svolto un corteo organizzato dalla comunità curda. Da alcuni giorni circolano notizie preoccupanti sullo stato di salute di Öcalan, storico leader curdo, imprigionato in totale isolamento nelle carceri turche da più di quindici anni. Da circa due anni ai suoi legali non è permesso vederlo; in tutta Europa si stanno tenendo mobilitazioni per richiedere la sua liberazione, in nome della battaglia per la pace in medioriente.
A Pisa i curdi sono partiti in corteo da Piazza Vittorio Emanuele, sfilando fin sotto al Comune; molti gli slogan e gli interventi al microfono, soprattutto durante la lunga pausa effettuata sotto la sede del Tirreno, per denunciare l’indifferenza dei media nei confronti della situazione di Öcalan.
Öcalan, fondatore del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), nonostante la sua detenzione, ha contribuito in maniera fondamentale a ideare i principi della rivoluzione del Rojava, l’area del nord della Siria dove i curdi sono in prima linea nel combattere l’Isis (pochi giorni fa è avvenuta la liberazione di Raqqa) e nel costruire una società più giusta.