In questo inizio di settimana la PSA difende due sfratti.
Martedì decine di persone dalle prime luci del mattino ha invaso Via Paolo IV. Tra quelle strade di Pisanova sono migliaia le famiglie vittime del libero mercato degli affitti.
Il presidio antisfratto organizzato per difendere Abdul e Fatiha, con le loro tre bambine, dall’esecuzione per finita locazione, e’ riuscito ad impegnare l’amministrazione comunale ad assegnare un alloggio popolare entro il prossimo 20 marzo.
La proprietà, che possiede decine di appartamenti, ha concesso il quarto rinvio di fronte alla solidarietà attiva del quartiere e di tante famiglie. Erano presenti agenti della polizia municipale e di Stato: purtroppo la prefettura non ha concesso ancora la sospensione della forza pubblica agli sfratti, nonostante il consiglio comunale abbia votato da due mesi una mozione per richiederlo ufficialmente.
Questa volontà del governo centrale di venire incontro a Confedilizia e alla grande proprietà si scontra con il bisogno crescente di alloggi pubblici. L’aumento delle bollette e l’inflazione rende insostenibile il libero mercato immobiliare.
Per questo dalla manifestazione del 16 dicembre il popolo dei “senza casa” ha iniziato i lavori di autorecupero di tre blocchi di case comunali in sant’Ermete lasciati al degrado.
I lavori di recupero delle case sono andati avanti fino a ieri, interrotti per permettere la partecipazione ad un altro picchetto per rinviare lo sfratto a porta a mare, dove un mega proprietario ha per anni affittato un garage a 450 euro a contratto concordato: per risparmiare sulle tasse ma tenendo un prezzo a libero mercato.
La famiglia è in graduatoria, come tantissime altre. Ma il Comune ed Apes ancora non assegnano gli alloggi vuoti. Per questo da 25 giorni prosegue l’autorecupero delle case di Sant’ermete: serve subito approvare il progetto di autorecupero!
Dopo 7 ore di presidio, alle 14 è arrivato l’ufficiale giudiziario assieme all’avvocato della proprietà. Lo sfratto è stato rinviato di due mesi grazie alla tenacia e alla solidarietà delle tantissime persone accorse.
Il trauma e la violenza abitativa si stanno però rovesciando in una fantastica Unione di cittadini, comitati, sindacati e forza politiche autenticamente schierate dalla parte dei diritti sociali.
Questi picchetti non saranno eventi isolati: ogni settimana ci saranno presidi a difesa del diritto alla casa, fintanto che le case non saranno assegnate e il progetto di autorecupero finanziato e convalidato dalle istituzioni.
Questi picchetti non saranno eventi isolati: ogni settimana ci saranno presidi a difesa del diritto alla casa, fintanto che le case non saranno assegnate e il progetto di autorecupero finanziato e convalidato dalle istituzioni.
Giorno dopo giorno, fino a quando le case non saranno assegnate come di dovere dagli amministratori, cresce un movimento per l’abolizione degli sfratti!
Venerdì 13 gennaio alle 18, nel quartiere di Sant’Ermete verrà ospitata una nuova assemblea pubblica per organizzare un Piano di lavoro per l’autorecupero degli alloggi e stabilire una nuova ondata di resistenza agli sfratti.
“L’autorecupero di sant’ermete: una soluzione alla crisi abitativa”
Il governo Meloni, nella manovra di fine dicembre, ha cancellato ogni aiuto all’affitto e tutti i fondi per la morosità incolpevole. A Pisa, capitale italiana degli sfratti nel 2021, gli sfratti si moltiplicano per garantire rendite ai gradi proprietari basati sulla turistificazione della città. L’edilizia residenziale pubblica è paralizzata.
Dal 16 dicembre la manifestazione per il diritto alla casa ha avviato i lavori di autorecupero dei blocchi disabitati, non più soggetti a demolizione. Famiglie sotto-sfratto, giovani, donne sole con gigli, studenti e studentesse partecipano in turni di lavoro comunitario per sistemare gli appartamenti del quartiere di sant’ermete. Dal 16 dicembre, senza privarci di festeggiare il Natale e la Befana, abbiamo lavorato per rendere sicuri, idonei e salubri degli appartamenti. I lavori di autorecupero andranno avanti fino a che tutte le case lasciate al degrado nel quartiere, saranno sistemate.
L’obiettivo è l’approvazione del progetto di comunità di quartiere, presentato dal 2018 dagli abitanti delle case popolari contro la gestione burocratica dell’emergenza abitativa, per la convivenza sociale, l’attivazione dei saperi e delle capacità del “popolo dei senza casa”. Fornendo dati, proposte, norme, e soprattutto volontà e impegno.
Senza la sospensione della forza pubblica la tensione sociale è arrivata a un punto irreversibile. Il presidio permanente, attivo da più di due mesi, si batte per tenere assieme la battaglia contro gli sfratti e la dignità nelle case popolari. Nelle prossime settimane ci sarà un crescendo di tentativi di esecuzioni violente con la forza pubblica, a fronte di zero alloggi assegnati dalle amministrazioni pubbliche. Non è vero che non ci sono le case: ci sono ma non vengono assegnate, ed ogni giorno che passa questo ritardo diventa un sopruso che la città di Pisa non è più disposta ad accettare.
Costruire l’autorecupero significa quindi ri-pensare radicalmente ed in modo pratico la sfida alla cementificazione, all’indebitamento, alla burocrazia, agli appalti al ribasso, alla ghettizzazione delle periferie. Significa far scorrere le graduatorie uscendo dalla passività e dal servilismo cui il welfare sempre di più costringe migliaia di persone che non possono più “stare sul mercato”.
Convochiamo quest’assemblea pubblica per presentate l’avvio del progetto di autorecupero e per rafforzare il percorso di mobilitazione contro gli sfratti.