La risposta della Mala Servanen Jin al silenzio del PD

Ecco cos’è successo dopo lo sgombero della Mala Servanen Jin: il presidio permanente sotto il palazzo Gambacorti in attesa del Consiglio Comunale e il blocco dei lungarni.

Il Consiglio Comunale

Il presidio permanente creatosi dopo lo sgombero in via Garibaldi ha atteso per una notte e una giornata il Consiglio Comunale, è stato convocato per le 15,00 di giovedì una casserolata. Con l’aiuto di alcune consigliere e alcuni consiglieri comunali solidali una delegazione è riuscita a salire nel blindatissimo palazzo comunale e a presentare, dopo l’incontro con i capi gruppo, una mozione d’urgenza sul violento sgombero che chiedeva il dissequestro dell’ex centro di accoglienza. Nel momento della votazione per inserire la mozione d’urgenza nell’ordine del giorno del consiglio il Partito Democratico ha votato compattamente no, impedendo che la giunta discutesse dei fatti di cui parla tutta la città. Dopo l’ennesima porta chiusa in faccia il presidio ha bloccato il Lungarno e Ponte di Mezzo contestando l’eliminazione di ogni spazio di discussione cittadino e l’utilizzo politico della forza di polizia per mettere a tacere le problematiche sociali e politiche sollevate dalle donne in lotta. Il vuoto pneumatico del Sindaco e del PD, la volontà di negare ogni dialogo e di non esprimere nessuna presa di posizione continua.

Addirittura si è arrivati al paradosso per cui il silenzio della politica è stato indicato dallo stesso sindacato di polizia (la quale ha violentemente percosso e offeso verbalmente e non le donne in lotta durante lo sgombero) con un comunicato di critica alla gestione comunale dei problemi sociali e politici.

Il silenzio non è degli innocenti

Il silenzio non è stato l’arma solo del PD. Anche i giornali cittadini, dal Tirreno alla Nazione, hanno dato prova di un’evidente (voluta o no?) disinformazione e superficialità. Articoli scritti da giornalisti non presenti sul luogo che riportano solo una narrazione parziale degli eventi, errori nei nomi, nelle ricostruzioni… questa cattiva informazione è poi sparita dal giorno successivo lo sgombero: neanche una riga sul consiglio comunale, sul blocco dei lungarno, su un presidio di centinaia di cittadine e cittadini.

È una denuncia che la Mala Servanen Jin ha portato davanti alle porte della redazione del Tirreno in corso Italia sabato mattina, ottenendo un incontro con la redazione. In contemporanea centinaia di solidali hanno firmato l‘appello per la riapertura dell’ex centro di accoglienza.

Tutti e tutte in questa città si interrogano su dove sia finito il PD. È stata ribadita la centralità de corteo del 10 giugno Decide la Città in cui verranno chieste risposte esplicite all’amministrazione, troppo avvezza a nascondere la testa sotto la sabbia.

Qui l’appello in sostegno alla riapertura dello spazio

https://www.change.org/p/comune-di-pisa-vogliamo-la-riapertura-della-mala-servanen-jin

Qui il comunicato Il Silenzio non è degli Innocenti diffuso dalla Mala Servanen Jin dopo lo sgombero:

https://www.facebook.com/notes/mala-servanen-jin-occupata-casa-delle-donne-che-combattono/il-silenzio-non-%C3%A8-degli-innocenti/437879316569194/