Aumento delle ore di lavoro a fronte di stipendi che sono invariati da anni, aumento della precarietà con il non rinnovo di alcuni contratti a tempo determinato, sostituiti da contratti a chiamata. Queste sono alcune delle motivazioni che hanno portato i lettori dell’Università di Pisa a intraprendere una lotta e uno sciopero che dura ormai da una settimana. I lettori, figura atipica, specifica della facoltà di Lingue, rappresentano un ulteriore tassello dell’enorme fabbrica di precarietà che si cela fra le mura dell’Ateneo; di fatto sono docenti non riconosciuti, poiché all’attività di lettorato devono affiancare numerose ore di didattica frontale.
Nella mattinata di ieri si è tenuto un presidio di fronte al Rettorato, a cui hanno preso parte anche alcuni studenti. L’obiettivo era chiedere un incontro col rettore per ottenere il ripristino del pieno diritto all’assenza per malattia e la fruizione dei congedi familiari e richiedere un reale coinvolgimento nella programmazione didattica e nella vita dell’ateneo. La vertenza continuerà con altre iniziative nei prossimi giorni.