Una vicenda fatta passare sotto silenzio, ma con ancora molte ombre, quella che ha riguardato Paolo Migliorini, capo dei vigili urbani di Cascina.
Alcune sere fa infatti è giunta alla sindaca Ceccardi una prima comunicazione informale da parte della Questura riguardo a un caso di violenza domestica che avrebbe visto protagonista Migliorini nei confronti della compagna. Per protocollo, quindi, la sindaca avrebbe dovuto provvedere a ritirare la pistola del capo dei vigili.
I fatti risalgono alla notte fra il 26 e il 27 luglio quando sotto casa di Migliorini si è consumata una aspra lite fra lui e la compagna (anch’essa vigilie, in servizio in Bassa Val di Cecina); secondo una prima ricostruzione, durante il litigio si sarebbe consumata anche una colluttazione con lancio di oggetti, in cui la donna avrebbe avuto la peggio.
L’ennesimo caso di violenza di genere perpetuato da un uomo in divisa, quindi, se non fosse che nei giorni seguenti la donna ha smentito tutto. Non ha presentato denuncia, e sostiene che non ci sia stato alcuno scontro, ma solo un acceso diverbio. Sospiro di sollievo quindi per Migliorini e per la sindaca Ceccardi che non si è vista costretta a sospendergli l’arma d’ordinanza.
Ci troviamo quindi di fronte a un’enorme svista da parte degli agenti intervenuti la notte della lite? Oppure, come purtroppo troppo spesso succede, la donna ha mentito per tutelare il partner violento? Non ci è dato di saperlo, fatto sta che la vicenda mantiene dei contorni dubbi e inquietanti.