L’Università di Pisa, dopo l’occupazione del Polo Carmignani e le rivendicazioni dellә studenti, si è espressa contro la guerra portata dalla Turchia alla Siria del nord est e nelle montagne irachene che riportiamo di seguito.
L’Ateneo condanna i bombardamenti ripetuti in centinaia di aree in Siria e Iraq.
Dalla notte del 20 novembre l’esercito turco ha ripetutamente bombardato centinaia di aree curde nel Nord-Est della Siria e nel Nord dell’Iraq, provocando morti anche tra i civili, danneggiando importanti infrastrutture, ospedali, silos con risorse alimentari. Oggetto degli attacchi è stato in particolare il territorio del Rojava, al confine nord-orientale della Siria.
Si tratta di attacchi condotti in violazione del diritto internazionale, su territori di Stati sovrani e senza il loro consenso, rivolti contro quelle stesse popolazioni curde che negli anni passati hanno svolto un ruolo fondamentale nel respingere il cosiddetto “Stato Islamico” e sono state supportate in ciò dalla comunità internazionale (valga per tutti ricordare la vasta solidarietà per la città di Kobane, sottoposta ad assedio per 134 giorni).
L’Università di Pisa esprime la propria forte riprovazione per questi attacchi, è solidale con le comunità curde colpite, chiede che si fermino tutte le operazioni militari nell’area e che si scongiuri una pericolosa escalation: occorre invece avviare un processo di reale pacificazione della regione, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.