Nonostante l’emergenza causata dal coronavirus, le mense universitarie in Toscana sono rimaste aperte per garantire il servizio agli studenti universitari fuori sede rimasti in città. L’Azienda regionale per il Diritto allo Studio al momento però non sta garantendo la sicurezza dei suoi dipendenti e degli studenti alloggiati nelle residenze universitarie.
Di seguito la lettera scritta dai dipendenti al governatore Enrico Rossi
Nei giorni scorsi, come dipendenti del servizio ristorazione, abbiamo inviato diffide all’Azienda per il Diritto allo Studio Regione Toscana per l’inosservanza e il mancato rispetto delle normative vigenti in materia di contrasto e contenimento del contagio da Covid-19 e per la non idoneità dei luoghi di lavoro anche dal punto di vista igenico sanitario. Non avendo avuto risposta abbiamo fatto segnalazioni alla usl ed inviato un esposto alla Prefettura. Ad oggi, nonostante l’ultimo DPCM, le mense Regionali del Diritto allo Studio sono tutte aperte, favorendo così la presenza nei luoghi di lavoro di molti lavoratori, quando la ratio dei provvedimenti è, invece, evitare gli assemblamenti e le uscite da casa, limitando le occasioni di contagio per l’interesse pubblico.
Non riusciamo a capire quale sono le motivazioni di queste aperture pur non essendo un servizio essenziale. Come è evidente, non è stata portata avanti in modo sufficiente la gestione della sicurezza dei lavoratori, che si sentono scoperti e costretti a lavorare senza adeguate protezioni. E’ di oggi la morte, a Pisa, di uno studente Camerunense che insieme a diversi suoi amici sono assidui frequentatori delle nostre mense, dal 14 marzo questo ragazzo era ricoverato in ospedale e noi lavoratori non siamo stati allertati e nemmeno sottoposti alle procedure del caso. Chiaramente noi tutti siamo preoccupatissimi. Per molti dipendenti stanno esaurendosi le ferie e i recuperi dell’anno 2019 e, per queste ragioni, da giorni chiediamo allo ARDSU di dotarsi di modalità organizzative eccezionali e diverse da quelle consuete. Nonostante siano trascorsi 15 giorni, ad oggi, non registriamo la volontà di riorganizzare la modalità di erogazione del servizio contigentando i lavoratori come prevede l’art. 87 del decreto 18/20, che consente, una volta terminati ferie e recuperi dell’anno precedente, di esentare dalla prestazione il personale, considerandolo a tutti gli effetti in servizio. Chiediamo il suo interessamento, al fine di far applicare le normative atte al contrasto del contagio e la sicurezza dei lavoratori.
Distinti saluti
LAVORATORI SERVIZIO RISTORAZIONE ARDSU TOSCANA