Ai Cappuccini in San Giusto era atteso ieri a un’iniziativa del Partito Democratico il ministro della giustizia Orlando. Al suo arrivo ad accoglierlo decine e decine di nuclei sotto sfratto, militanti del Progetto Prendocasa e dei Comitati di Quartiere della città determinati a denunciare pubblicamente una serie di illeciti nell’esecuzione degli sfratti, e che hanno come responsabile politico i vertici delle istituzioni cittadine e organi come la commissione territoriale sfratti.
Il caso scatenante riguarda la famiglia di Nicoletta, madre di 4 figli, sotto sfratto nel quartiere di Cisanello per morosità incolpevole. Nonostante l’ordinanza prefettizia di sospensione della forza pubblica fino al 7 ottobre per tutti gli sfratti che rientrano nella domanda “morosità incolpevole”, Nicoletta lunedì 28 settembre, alle ore 8 e 30 circa, ben due giorni dopo l’ordinanza prefettizia, riceve la visita dell’Ufficiale Giudiziario accompagnato dalla forza pubblica. Gli stessi eseguono lo sfratto aprendo la porta con la forza, nonostante la famiglia avesse chiesto di non entrare in casa a causa della presenza di minori che doveva accompagnare a scuola. Viene invece sbattuta in mezzo alla strada la famiglia alla quale viene esplicitamente detto dalla forza pubblica “di recarsi ai servizi sociali”. Gli stessi provvederanno a smembrare il nucleo familiare ed a trovare per alcuni giorni un affittacamere in cui trasferire madre e figli, in cui tutt’ora si trovano.
L’ufficiale giudiziario, la forza pubblica e la proprietà dell’immobile hanno quindi eseguito lo sfratto di una famiglia in grave difficoltà, nonostante l’ordinanza del prefetto che imponeva alla questura di non presentarsi nell’esecuzione degli sfratti, al fine di evitare tensioni ed aspettare l’uscita della graduatoria del bando morosità, prevista per il 7 ottobre.
“La prassi dell’esecuzione degli sfratti viola le più elementari regole e procedure a vantaggio esclusivo di quei proprietari e di quegli avvocati che hanno alte disponibilità economiche. Vediamo presentarsi la forza pubblica ogni qual volta le ricche proprietà spingono gli ufficiali giudiziari a farlo, nonostante ordinanze prefettizie e nonostante le esplicite richieste di associazioni di inquilini e di servizi sociali di evitare tensione nei confronti di famiglie con minori al seguito che stanno aspettando soluzioni alternative, come il passaggio di casa a casa o il bando morosità”, hanno dichiarato i manifestanti che presidiavano i Cappuccini.
“Basterebbe un minimo di indagine statistica – proseguono – riguardo all’utilizzo della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti nella zona di Cisanello, anche ai primi accessi, per rendersi conto di un’anomalia che purtroppo rivela un funzionamento basato sull’accelerazione violenta dell’esecuzione degli sfratti ogni qualvolta proprietari benestanti tramite i loro avvocati condizionano gli ufficiali giudiziari. In discussione qui è il ruolo autonomo dell’ufficiale giudiziario, soprattutto in un momento storico in cui gli sfratti sono più di mille nella nostra città e la morosità incolpevole accumulata dalle famiglie cresce rivelando il perverso squilibrio tra affitto liberi di mercato e diritto alla casa. Non è più tollerabile che lo Stato in tutte le sue forme tuteli esclusivamente la grande proprietà immobiliare”.
La mobilitazione ai Cappuccini ha condotto a un incontro tra manifestanti, Ministro e sindaco Filippeschi. Lasciando la sede del convegno gli attori della protesta hanno promesso che andranno a fondo di questo caso per sovvertire, tramite tutti i canali disponibili, questo sistema di abusi e corruzioni.