Pare ci si trovi a una svolta nel percorso dei campi sportivi della Fontina, occupati nel maggio 2012. Dopo quasi sei anni di autogestione degli impianti, nella giornata di ieri la Provincia ha approvato una mozione per l’assegnazione diretta in via provvisoria agli occupanti, costituiti in associazione. Un enorme dietrofront del Partito Democratico, che negli ultimi anni si è sempre rifiutato di riconoscere le occupazioni e si è macchiato di molteplici sgomberi.
Non è stato certo un percorso privo di ostacoli: nel 2012 il movimento Occupy Pisa ha occupato gli impianti della Fontina al termine di un corteo e a distanza di tre mesi dallo sgombero di un altro spazio precedentemente occupato, quello di via La Pergola, vicino a Piazza Dante. Gli impianti sportivi, a cavallo fra il Comune di Pisa e quello di San Giuliano e di proprietà della Provincia, erano abbandonati al degrado da circa un decennio.
Gli occupanti, con grande sforzo collettivo, hanno riqualificato l’intera area e la hanno resa nuovamente fruibile; con la loro presenza hanno anche impedito che prendesse forma il progetto di privatizzazione e speculazione sulla zona, che era nell’aria da diverso tempo. Non sono mancati i momenti di frizione, quando a più riprese la Provincia ha provato a chiudere gli accessi agli impianti con delle catene, a minacciare sgomberi, a chiudere la fornitura dell’acqua per ostacolare gli occupanti.
Ma ha pagato la determinazione degli occupanti e di tanti solidali, primi fra tutti gli abitanti del quartiere La Fontina che da subito hanno capito l’importanza di quell’esperienza di autogestione e la hanno supportata concretamente.
Pare quindi che la Provincia si sia resa conto di quanto sarebbe stato difficile mettere fine manu militari a quell’esperienza; negli scorsi mesi il PD si è reso responsabile di due sgomberi, la Limonaia e la Mala Jin, il secondo dei quali particolarmente violente, con cariche e pestaggi. La città ha reagito compatta con cortei e contestazioni alla giunta, ed entrambi gli spazi sono stati rioccupati.
L’amministrazione, probabilmente, non ha voluto ripetere gli stessi errori e ha deciso di provare un’altra strada. E’ stata quindi approvata l’assegnazione diretta dell’area agli occupanti, sfatando un altro mito del Partito Democratico, che per anni non ha voluto utilizzare questo strumento, celandosi dietro la logica dei bandi (una logica di finta trasparenza, visto che i bandi venivano cuciti appositamente per assegnare gli spazi a soggetti già decisi in precedenza).
L’assegnazione diretta durerà fino a dicembre e dovrebbe aprire la strada a un’altra forma di assegnazione di lungo periodo, presumibilmente tramite un bando; dall’occupazione della Fontina arrivano però parole chiare: non sarà permessa alcuna forma di speculazione sull’area, se dovrà esserci un bando pubblico, dovrà essere incentrato su criteri di gratuità e popolarità degli impianti.