Riportiamo di seguito un testo dellə compagnə che da più di un decennio organizzano ORA BASTA!, i cui ricavati vanno a sostenere le strutture sanitarie in Palestina. L’ospedale sostenuto quest’anno è stato bombardato dallo stato sionista qualche giorno fa.
Le mobilitazioni in sostegno del popolo palestinese sono fortissime in tutto il mondo. In Italia, dopo decine e decine di manifestazioni territoriali, ci sarà un corteo nazionale sabato 28 ottobre a Roma. Da Pisa partirà un pullman ed è possibile prenotarsi a questo numero 3393657774. Per maggiori informazioni QUI.
Come gruppo di compagne e compagni che ogni anno, dal 2006, organizzano, in ricordo di Andrea-Sciasciá, ORA BASTA!, iniziativa fatta di socialità e di politica, sentiamo, in questo precipitare di eventi in Palestina, la necessità di unirci alle tantissime voci nel mondo che stanno urlando “stop bombing Gaza”.
Attraverso le nostre due giorni, fatte di incontro e confronto, abbiamo, da subito e nel tempo, voluto mostrare la nostra solidarietà a un popolo che, ormai da 75 anni, si vede privare, dallo stato occupante di Israele, dei diritti umani fondamentali. Tra questi il diritto alla salute e alla cura. È per questo che per 16 anni abbiamo sostenuto, con il ricavato di questa nostra iniziativa, i comitati per la salute che prestano servizio sanitario in cisgiordania. Negli anni abbiamo assistito alla costruzione, alla messa in funzione e alla crescita, di una clinica dove lə cittadinə potevano recarsi per ricevere le cure a loro necessarie.
Questa realtà, nel corso del 2023, è stata chiusa dalle forze di difesa israeliane, con tanto di distruzione di materiali e macchinari, lasciando un vuoto rispetto ai bisogni e amarezza e indignazione per il silenzio stordente del mondo di fronte all’accumularsi di torti e ingiustizie subite di questo popolo.
Quest’anno, nella diciassettesima edizione di ORA BASTA!, vista la situazione esistente nella striscia di Gaza già prima del 7 di ottobre, abbiamo deciso di destinare il nostro contributo all’ospedale di Al Awda, a Gaza city.
Questo presidio risulta, oggi, tra quelli colpiti e distrutti dalle bombe sioniste e restituisce, accanto ad altri ospedali, cliniche e persino ambulanze bombardate, la tragicità di ciò che sta accadendo: un popolo, rinchiuso in una prigione a cielo aperto, privato di elettricità, acqua, cibo, rifugio e ogni possibilità di salvezza.
Ci preoccupa la censura e il silenziamento attorno alla questione: il tentativo è di cancellare un popolo e ogni sua traccia! Non possiamo accettarlo, non possiamo permetterlo!
Per questo continueremo a manifestare la nostra solidarietà alla Palestina, con tutti i gesti e tutte le parole di cui saremo capaci, consapevoli che non può esserci pace sotto l’occupazione e l’aparthied.
Free Palestine
Le compagne e compagni di Andrea