Ieri sera l’ennesimo evento a pagamento chiudeva piazza dei Cavalieri in questo giugno pisano funestato dalle solite ordinanze anti-movida e dalla recente operazione di “riqualificazione” della piazza. Uno spot a cura dell’amministrazione Filippeschi che, in nome del decoro e della lotta al degrado, di fatto chiude spazi pubblici con transenne buttafuori e poliziotti, recinta la città, costringe le centinaia di persone che ogni giorno l’attraversano a incontrarsi altrove e pagare comunque per la propria socialità. Un’operazione maldestra che, oltre la maschera di una città sterilizzata, nasconde l’ennesima prepotenza nei confronti di chi governa contro chi vive la città. L’ennesima decisione calata dall’alto nel contesto di una piena crisi di consenso per il Partito Democratico.
A contestare l’operazione ieri un breve corteino di una cinquantina di giovani, pisani e non, studenti e lavoratori si è snodato per le piazze del centro, Vettovaglie e sant’Omobono, diretto verso piazza dei Cavalieri con l’intenzione di entrare comunque in piazza, come ogni sera, come sempre. Ad attenderli i buttafuori dell’associazione organizzatrice, il metarock, e qualche agente in divisa. Ai diverbi alle transenne è seguita la conquista ad entrare in piazza. Una vittoria, un diritto ribadito che dimostra la possibilità di invertire una tendenza, mentre in piazza la platea pagante riempiva meno di un quarto dei posti a sedere: “questa piazza è di tutti, non esiste chiuederla e renderla a pagamento. Oggi abbiamo dimostrato che è possibile reagire agli abusi che diventano la norma nel governo della città. Anche per questo sabato alle 17 saremo in piazza Mazzini, davanti alla Prefettura, per il corteo Decide La Città”.