Sabato 2 marzo alle ore 14 in Piazza Vittorio Emanuele il Coordinamento dei Collettivi di Pisa lancia un corteo contro il genocidio del popolo palestinese e la repressione attuata dal governo italiano.
Di seguito riportiamo il comunicato di lancio del corteo.
“Sabato 2 marzo alle 14.00 in Piazza Vittorio Emanuele II come Coordinamento dei Collettivi indiciamo un corteo generale. Invitiamo tutte le realtà e singole personalità a partecipare.
Dimostriamo che Pisa non è indifferente al genocidio del popolo palestinese e alla repressione attuata dal governo italiano!
Pisa scende in piazza adirata.
Ormai da oltre 75 anni continuano le battaglie coloniali attuate dai sionisti contro il popolo palestinese. Dal 7 ottobre 2023 Gaza è obiettivo di una guerra che ha già mietuto 30000 vittime e ha versato il sangue di 70000 palestinesi rimasti feriti.
Il genocidio attuato da Israele non si limita alle bombe. I civili palestinesi in questo momento non hanno sostegno medico, energia, mezzi di comunicazione né acqua e cibo .
Dopo aver raso al suolo metà degli ospedali (ad ora ne sono funzionanti 13) e 59 centri sanitari,
dopo aver tagliato le risorse di elettricità e carburante, dopo aver bloccato le forniture di cibo e acqua,
Israele ha bloccato, e continua a bloccare, qualsiasi tipo di aiuti umanitari a sostegno di Gaza.
I sionisti, sotto la guida di Benjamin Netanyahu, sono esecutori della più estesa, più repressiva e più violenta operazione militare di questo secolo. Hanno dichiarato di “eliminare Hamas”, ma stanno a tutti gli effetti annientando la popolazione palestinese, colpendo tutti i civili e decimandoli.
Tutto questo è inaccettabile!
È inammissibile che lo stesso stato in cui viviamo sostenga le missioni militari coloniali di Israele.
È intollerabile la violenta repressione delle opposizioni a supporto della popolazione palestinese.
Pisa scende in piazza contro la censura, la strumentalizzazione e la soppressione delle forme di informazione e manifestazione che denunciano l’attuale genocidio.
A partire dalla censura delle richieste di pace dalla Rai durante Sanremo, il silenzio e gli accordi con istituzioni Israeliane da parte di centri di formazione (come Unipi), i partiti di destra del governo sono arrivati a
presentare un disegno di legge. Legge che va a tutelare lo stato di Israele e criminalizza le critiche alle istituzioni Israeliane è spacciata per una proposta a tutela dell’antisemitismo.
La definizione di “antisemitismo” datata è sinonimo di un atteggiamento antisionista. L’ipocrisia di tale legge si palesa nell’art.3 dove vine sancito in modo completamente incostituzionale che una riunione o manifestazione pubblica possa essere vietata “a causa di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque atto considerato antisemita”.
Pisa scende in piazza perché non accetta la violenza ingiustificata delle forze dell’ordine.
Le forze armate italiane hanno represso negli ultimi giorni i cortei pacifici a favore del popolo palestinese a Roma, Bologna, Napoli, Firenze, Catania e Pisa.
Pisa scende in pizza, denunciando gli eventi del 23 febbraio.
Venerdì 23 febbraio, Pisa è stata protagonista di un corteo studentesco pacifico, partecipato da circa cento studenti, prevalentemente minorenni.
Il corteo è stato fermato dalle forze dell’ordine della celere, che hanno prima bloccato lo sbocco di via San Frediano verso piazza Dei Cavalieri con due camionette e poi ha intrappolato il corteo con altre volanti a chiudere il vertice opposto della via.
Senza lasciare scappatoie di emergenza (come richiesto dalla legge) le forze dell’ordine hanno caricato il corteo studentesco e hanno massacrato i manifestanti disarmati.
Gli esiti di tale atto orrendo sono stati:
13 feriti con necessità di cure mediche, di cui 10 minorenni, e un alto numero di feriti più lievi.
È riprovevole come La Lega e Fratelli d’Italia abbiano dichiarato il loro supporto alle forze dell’ordine.
Non è accettabile normalizzare la totale oppressione, per di più violenta, nei confronti di un opposizione.
È scandaloso negare il diritto di manifestare pacificamente.
Pisa lotta oggi, come ha lottato ieri, e lotterà domani.
Pisa scende in piazza il 2 marzo.”