Ieri l’irruzione a mano armata della polizia al polo ex Gea, occupato a seguito dell’assemblea d’ateneo, poi il determinato corteo di risposta e l’occupazione di lettere. Oggi l’attacco ai veri responsabili: da Palazzo Ricci un corteo di circa 250 studenti ha raggiunto il Rettorato per chiedere le dimissioni del Rettore Augello e del responsabile del servizio Economato Massantini. Fin da ieri queste due figure sono emerse come responsabili di una contorta vicenda, nella duplice veste di mandanti dell’operazione di polizia contro gli studenti e in quella di coprotagonisti in una vicenda di corruzione con al centro lo scandalo dei libri occultati all’ex Gea e la svendita di questo stabile all’immobiliarista Madonna.
Il percorso dell’assemblea d’Ateneo, con al centro la volontà di cancellare il nuovo calcolo dell’ISEE, grazie alla capacità di aggredire tramite le occupazioni alcune responsabilità specifiche nella gestione delle risorse degli studenti, ha messo in luce la continuità di un sistema di impoverimento articolato tra l’espulsione dai servizi causata dal nuovo calcolo e l’esproprio di risorse attraverso un sistema di corruzione istituzionalizzato.
L’intimidazione della questura ha provato a bloccare questo processo di crescita nello scontro; il corteo di oggi l’ha ulteriormente rilanciato. La manifestazione, dopo un percorso nel centro cittadino, ha raggiunto il Rettorato bloccando i lungarni. Augello e parte della dirigenza dell’ateneo è stata costretta a incontrare gli studenti che hanno incalzato l’Università sulle sue responsabilità fino a ricacciarli dentro il Palazzo alla Giornata e strappando una nuova assemblea d’Ateneo per giovedì 29. Sarà un ulteriore banco di prova in cui il percorso di contrasto agli effetti del nuovo ISEE cercherà di intrecciarsi con un percorso di attacco a un sistema di esproprio e corruzione e con il progetto renziano di Buona Università.
Nella giornata di oggi nel frattempo a Firenze gli studenti contro il nuovo ISEE hanno cercato di raggiungere il consiglio regionale trovando però sulla propria strada i cordoni della polizia. Nonostante questo la mobilitazione ha rilanciato con un presidio sotto la Regione Toscana in occasione di un incontro con l’assessore regionale al Diritto allo Studio.