Nella giornata di ieri per due volte davanti alla Prefettura si sono sollevate voci contro il Daspo di piazza, il nuovo provvedimento, in via di sperimentazione a Pisa, che permette di utilizzare la diffida dallo stadio anche in seguito alle manifestazioni.
Il Prefetto nei prossimi giorni dovrà esprimersi in merito alla questione, poiché il primo ricorso legale è nelle sue mani; se però dovesse confermare queste misure, l’intenzione è quella di andare avanti, spostando la battaglia al TAR e, se necessario, alla Corte Costituzionale.
Alle 12.00 si è tenuta una conferenza stampa, durante la quale l’avvocato Ezio Menzione ha illustrato le ragioni per cui il Daspo di piazza è a tutti gli effetti una misura incostituzionale e inapplicabile. Si è cercato di esportare sui cortei di protesta una normativa modellata sugli eventi sportivi, con un risultato grottesco. Non a caso il Governo nei prossimi giorni intende proporre nuove misure più organiche per estendere, anche al di fuori dagli stadi, i provvedimenti preventivi di tipo amministrativo.
Era presente anche Luca Barbuti, consigliere comunale di San Giuliano, che ha presentato l’appello rivolto al Prefetto, firmato da consiglieri comunali e regionali e da un europarlamentare, per l’annullamento delle diffide.
Nel pomeriggio alle 17.00, invece, alcune decine di persone si sono radunate in presidio raccogliendo l’appello del comitato “No Daspo di piazza”. Per circa due ore si sono susseguiti gli interventi al microfono; al termine dell’iniziativa sono state depositate in Prefettura le oltre 1600 firme raccolte in questi mesi per chiedere l’annullamento dei provvedimenti.
In attesa della risposta del Prefetto non si fermano le iniziative: venerdì 27 maggio presso lo spazio antagonista Newroz, si terrà un concerto per sostenere le spese legali contro i Daspo di piazza.