Ieri nella piazza del quartiere di Sant’Ermete, centinaia di persone hanno dato vita ad una grande assemblea. E’ stato un momento dove rabbia e lucidità hanno squarciato le bugie che il Bani e la Zambito ci hanno detto in tutti questi anni. L’assemblea si è svolta senza la presenza dell’Assessore Zambito né del presidente della Ctp 3 che erano stati chiamati dal Comitato per dare spiegazioni al quartiere. ASSENZE CHE RITENIAMO INGIUSTIFICATE: non si può venire nelle piazze solo per fare passerelle e promesse. E’ proprio quando vengono fuori i problemi che i rappresentanti istituzionali devono assumersi la propria responsabilità e metterci la faccia.
L’assemblea ha affrontato nel dettaglio, con carte dei progetti alla mano, la storia del progetto di riqualificazione e tutti i passaggi che in questi anni ne hanno ritardato il compimento, creando disagio alle persone e sperperando milioni di euro pubblici. La notizia data dal Presidente Lorenzo Bani e confermata sui giornali dalla Zambito della “sparizione” dei 10 milioni di euro è solo l’ultima grande beffa di una vicenda che da anni prende in giro gli abitanti. Di 18 milioni di euro complessivi per realizzare il progetto di ricostruzione delle 260 case, ben 8 milioni sono già stati spesi, a causa di sbagli di progetti, fallimento delle ditte etc.. per la realizzazione degli alloggi di via bandi (solo un quarto del progetto). E’ passato più di un anno da quando il cantiere fantasma di via Emilia rappresenta il degrado più grande del quartiere. Degrado visibile a tutta la città dopo che Apes ha spaccato tutti i sanitari degli appartamenti per evitare la loro occupazione e poi recintarli con lamiere dal costo di decine di migliaia di euro.
Nel frattempo più di cento famiglie hanno continuato ad aspettare nelle vecchie case fatiscenti sperando nella celere costruzione dei nuovi alloggi.
Nel febbraio 2011 era stato firmato un protocollo d’intesa tra Apes Comune e Regione per il finanziamento di 10 milioni di euro per il progetto di riqualificazione ed annunciato il termine di tutti i lavori nel giro di quattro anni. Scadenza che si è protratta, di scandalo in scandalo, fino al settembre 2014 quando l’assessore disse in una assemblea alla Circoscrizione 3 che entro il 2018 si sarebbero conclusi tutti i lavori ed ogni famiglia avrebbe avuto un alloggio a norma. Oggi, dopo un anno e mezzo, nessun avanzamento è stato fatto e le Istituzioni affermano “dobbiamo sperare di ritrovare i 10 milioni di euro”. Ma la speranza è finita. Perciò:
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l’assemblea decide di occupare una piazza del quartiere e di attivare un presidio permanente proprio perchè non è più il tempo di attendere, ma di unirsi e lottare contro il furto di questi 10 milioni di euro, contro il taglio delle case popolari. La mobilitazione parte immediatamente anche alla luce della data del 16 maggio, giorno in cui l’Apes è tenuta a comunicare formalmente al Comitato di Sant’Ermete il reperimento o meno dei fondi.
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L’assemblea decide di costruire un esposto legale di tutto il quartiere con cui denunciare la condizione di ormai pericolo e invivibilità degli alloggi, per ottenere cospicui rimborsi dai responsabili.
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L’assemblea dichiara rotto il contratto che legava gli inquilini delle vecchie case popolari all’Apes. I contratti sono illegittimi, poiché gli alloggi erp di Sant’Ermete non sono a norma, non rispettano gli standard per cui una casa deve essere “salubre, sicura, adeguata”. Inoltre non sono stati rispettati gli impegni dei tempi e dei finanziamenti dei lavori, venendo a mancare i 10 milioni di euro. Appare chiaro che le promesse erano tali perchè si privilegiano interessi di banche e speculatori e non quelli dei diritti dei cittadini. L’assemblea decide quindi di intensificare l’autoriduzione del canone sociale e richiede con forza al Comune l’esonero dall’affitto per tutti gli inquilini degli alloggi fatiscenti. Domenica mattina al presidio permanente verranno compilati i bollettini dell’autoriduzione del canone di affitto.
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L’assemblea, venuta a conoscenza della presenza nel quartiere della seconda commissione consiliare “sociale” insieme all’assessore Zambito prevista per lunedì 11 aprile prossimo, decide di convocare un corteo con ritrovo alle ore 15 davanti l’edicola in via Emilia. E’ il momento per mostrare alle Istituzioni che Sant’Ermete vuole le nuove case, vuole l’esonero dell’affitto, vuole che i responsabili politici del degrado del quartiere paghino e diano conto delle loro truffe. L’assemblea decide altresì di inviare a tutti i membri della seconda commissione consiliare un documento con cui illustrare nel dettaglio le richieste degli abitanti del quartiere.
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L’assemblea dichiara che la battaglia per le case nuove di Sant’Ermete e contro il taglio di 10 milioni di euro alle case popolari sia la stessa battaglia di tutti i cittadini che lottano contro le politiche di tagli, di austerità, di sacrifici imposti ai quartieri popolari. Infatti il presidente della Regione Rossi, scaricando la colpa su Renzi che scarica la colpa sul Governo Europeo, ha annunciato tagli alla spesa pubblica per l’edilizia popolare, ha annunciato l’aumento dei canoni di affitto erp per avvicinarli a quelli del libero mercato, ha annunciato la chiusura delle sedi Apes territoriale e la centralizzazione a Firenze. L’assemblea dichiara quindi la volontà di attivare in ogni quartiere di questa città e non solo lo sforzo di connessione con tutti i cittadini che intendono contrastare queste vigliacche operazioni.