Dopo la breve pausa del mese di agosto, settembre si è manifestato nella città di Pisa con la ripresa degli sfratti; questa mattina, 10 settembre, decine di persone hanno presidiato la casa di Leila, nel quartiere San Marco, per impedire che la sua famiglia fosse sbattuta fuori di casa.
La storia di Leila è emblematica: il marito, muratore, ha perso il lavoro, i soldi sono appena sufficienti per sopravvivere, figurarsi per pagare un affitto. Nessuna soluzione dalle istituzioni, solo la possibilità di attendere l’uscita del “bando per la morosità” e parteciparvi. Questo bando regionale permetterebbe il saldo di parte della morosità e la sospensione dello sfratto, a condizione della stipula di un nuovo contratto, questa volta per una cifra sostenibile.
La proprietà, però, si è opposta a questa trattativa: questa famiglia di palazzinari, proprietari di oltre quaranta alloggi, era oggi intenzionata a concedere un breve rinvio, per chiedere l’utilizzo della forza pubblica al prossimo accesso. Senza neanche presentarsi allo sfratto di oggi, la proprietà, pretendeva di imporre questa sua volontà (praticamente una crudele ripicca) telefonando all’ufficiale giudiziario, che eseguiva obbediente.
Solo la determinazione della famiglia e del presidio di solidali ha permesso, dopo una tesa discussione, di ottenere un rinvio più lungo e riaprire la trattativa.
La situazione di Leila, ancora ben lontana dal risolversi, è l’emblema dei tanti sfratti nella nostra città, aggravati dalla Legge Saccardi. Adesso che lo sfratto non garantisce più alcun punteggio nella graduatoria ERP, questa famiglia può nutrire ben poche speranze di ottenere una casa popolare; all’orizzonte c’è quindi solo la possibilità di una trattativa direttamente col proprietario di casa, ma di fronte all’arroganza e al potere dei palazzinari è necessario costruire una forza collettiva per sperare di aver voce in capitolo. Organizzare i picchetti, resistere agli sfratti, combattere per il passaggio da casa a casa, vuol dire oggi sabotare l’infame meccanismo costituito dalla Legge Saccardi.
Lunedì 14 un altro sfratto e un altro picchetto, questa volta in Corso Italia. Un’altro momento fondamentale di resistenza per rivendicare il diritto alla casa e l’abolizione della Legge Saccardi!