Presidio e volantinaggio ieri pomeriggio davanti alla sede Unicredit in Piazza Garibaldi. Anche a Pisa si è scelto di aderire alle giornate di mobilitazione internazionale della campagna RiseUp4Rojava, che mira a mantenere alta l’attenzione rispetto al rischio di un’invasione turca nella Siria del Nord.
E’ ancora fresco il ricordo della vergognosa e cruenta invasione turca nella regione di Afrin, avvenuta nel gennaio 2018, nell’assoluta indifferenza dei governi europei che hanno continuato a fare affari con il despota Erdogan. Adesso è alto il rischio che l’esercito turco, il secondo esercito Nato, voglia colpire il Rojava, per continuare la sua offensiva contro la rivoluzione confederale.
A Pisa si è scelto di manifestare di fronte a Unicredit perché è una delle grandi banche che finanziano direttamente o indirettamente il governo turco, lo stesso governo che reprime qualsiasi opposizione politica all’interno del proprio paese incarcerando i leader e i militanti dei partiti di opposizione e ancora una volta minaccia l’invasione di quel pezzo di Siria del Nord in cui da anni viene praticato un esperimento di pace, democrazia diretta, lotta al patriarcato. UniCredit è proprietaria del 40,9% della turca Yapi Kredit Bank. L’istituto milanese è la banca europea che fa i maggiori affari con il governo di Erdogan, permettendo il sostenimento della sua economia di guerra.