Doveva passare anche nella città della Torre pendente, o meglio a Tirrenia a 25 chilometri dal centro, per il tour elettorale di Matteo Salvini previsto per il 1 maggio, ma il leader leghista nel pomeriggio di giovedì dopo un incontro tra questura e Lega nord Pisa ha annullato l’evento per evitare le contestazioni annunciate sui social network.
E’ bastato infatti un evento facebook a cui hanno aderito centinaia di partecipanti in un solo giorno, a far si che Salvini facesse marcia indietro: il suo comizio doveva iniziare alle cinque del pomeriggio in piazza Belvedere e sarebbe durato un paio d’ore, poi il tour sarebbe proseguito in altre città della Toscana.
Dopo le contestazioni di questi giorni a Livorno, Recanati ed Ancona, Salvini non se l’è sentita di andare incontro all’ennesima contestazione. La motivazione, banale e ridicola, di annullare l’evento è stata quella che le tante persone che avrebbero partecipato alla manifestazione lanciata sul web avrebbe recato danni ai lavoratori delle bancarelle del litorale che sarebbero stati impossibilitati a lavorare.
Il provocatore e il fomentatore d’odio per eccellenza che con le sue politiche razziste trova consenso con moti populisti e arroganti, perde così l’occasione di avvicinarsi ad una città che lo avrebbe sicuramente cacciato.
Il leghista sfrutta il fenomeno delle migrazioni, degli stranieri e dei rom per creare un immaginario di minaccia verso il popolo italiano; etichetta l’immigrato come la causa della povertà e della mancanza di lavoro degli italiani. In questo modo non fa altro che mettere contro segmenti di società povera italiana contro altri poveri migranti scappati dai propri paesi in guerra. Nei sui discorsi non accenna mai agli scenari di guerra dei paesi da dove fuggono migliaia di persone, nei quali anche l’esercito italiano è presente nelle “missioni di pace”; non accenna mai che il problema sono i lauti stipendi dei parlamentari come lui e le speculazioni, le grandi opere inutili come Expo e Tav, per citarne alcune che saccheggiano le risorse a scapito delle persone.
Da un po’ di tempo è stato costretto anche a fare campagna elettorale contro i movimenti di lotta per la casa, contro chi manifesta il proprio dissenso alle politiche governative sbeffegiando i centri a-sociali come li definisce lui.
Ma la realtà è ben diversa: c’è una parte di popolazione che sta trovando il coraggio di esprimere finalmente la propria rabbia dovuta alle proprie condizioni di vita. Le lotte sociali che si stanno esprimendo e si stanno diffondendo in Italia e anche nella città di Pisa sono una minaccia per Salvini perché dove si diffonde un dibattito, una discussione, un’assemblea di lavoratori, di studenti, di abitanti dei quartieri, lui difficilmente troverà spazio per i suoi discorsi.
Se Salvini deciderà di venire a Pisa in futuro sa che lo aspetterà la giusta accoglienza che si merita.