Sabato 16 Matteo Salvini vuole tornare a Pisa nel tentativo ti ritagliarsi anche nella nostra città uno spazio di propaganda elettorale. Evidentemente il leader leghista ha mal digerito la maldestra figura del primo maggio, quando è stato costretto a nascondersi come tra gli scogli di Marina in compagnia della polizia per evitare la contestazione. Come per la visita flop del primo maggio, vietata dalla pressione dei manifestanti e dai timori della questura, si prepara la contestazione.
In piena campagna elettorale per le regionali “questo finto contestatore – si afferma in un appello che circola in rete – non è altro che l’altra faccia della medaglia del governo Renzi. Raccoglie nel torbido, si alimenta delle difficoltà delle persone, specula sulla crisi, per fomentare la guerra tra poveri e mantenere i privilegi dei ricchi e dei potenti i cui interessi si nascondono dietro al suo partito. Parla di miseria ma non ha mai lavorato un giorno in vita sua, e vive nel lusso col suo stipendio da euro-parlamentare da 18.000 euro al mese.
Non è un caso che Salvini sia sempre in televisione: in questo momento è assolutamente funzionale al mantenimento dello stato di potere e del governo Renzi. Ma Pisa non è uno di quei salotti televisivi a cui lui è tanto abituato. Pisa è una città che vive e lotta ogni giorno contro il PD e contro la crisi, e non accetterà che un parassita come Salvini, che non ha la minima legittimità in città e ma si è speso per questo territorio, guadagni consensi e voti da questa situazione.”
L’obbiettivo dichiarato dei manifestanti e della Pisa contraria alle provocazioni di Salvini è quello di costruire una mobilitazione che non sia una semplice contestazione, ma che impedisca alla Lega l’utilizzo del Palazzo dei Congressi. “Pisa non è una passerella elettorale”, dichiarano. Nei prossimi giorni una conferenza stampa verrà convocata sul tema.