Ieri si è svolta un’importante protesta a Sant’Ermete contro il blocco del cantiere delle nuove case popolari, il crollo dei soffitti nelle case vecchie e le morosità ingiuste.
Dopo aver evitato che la ditta portasse via gli attrezzi utili allo svolgimento dei lavori, il che avrebbe comportato un’ulteriore abbandono, i e le abitanti hanno bloccato per ore diverse arterie stradali della città.
Il blocco è durato diverse ore perché le Istituzioni cittadine hanno cercato in tutti i modi di non prendersi la responsabilità delle conseguenze delle loro scelte. Di fronte alla determinazione della popolazione l’assessora comunale ha infine dovuto cedere e si sono impegnata a presentarsi nel quartiere, con le istituzioni competenti, per confrontarsi sulle gravi inadempienze in corso.
Gli e le abitanti del quartiere hanno protestato di fronte al silenzio di Amministrazione Comunale, Apes e Prefettura. La violenza dell’essere ignorat* non poteva più essere accettata.
Le richieste di spiegazioni, inviate alle Istituzioni, sul blocco del cantiere delle nuove case popolari e sui bollettini di condominio delle vecchie case da centinaia di euro sono state ignorate.
La settimana scorsa è crollato un solaio delle vecchie case popolari in testa a una famiglia, con figli minori presenti in casa. Un crollo che si è ripetuto per due volte in una settimana e che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche.
Non è la prima volta che le Istituzioni cercano di abbandonare i lavori per le nuove case popolari, ed è solo grazie ad anni di proteste del comitato di quartiere che la realizzazione degli appartamenti è in corso.
Consapevoli di questa responsabilità, gli e le abitanti hanno portato le loro ragioni nelle strade della città, bloccandole e mandando un chiaro messaggio di lotta e dignità.