Ieri, mercoledì 22 novembre 2023, si è conclusa l’occupazione del Palazzo della Sapienza di Pisa, portata avanti dallə studentə per la Palestina. Di seguito ripubblichiamo il comunicato di fine occupazione reso pubblico dallə studentə
“Si è conclusa l’occupazione del Palazzo della Sapienza di Pisa portata avanti dallə studentə a sostegno del popolo palestinese, sulla scia delle mobilitazioni studentesche e giovanili dell’ultimo periodo, accogliendo l’appello dellə giovani e dellə studentə palestinesi a una presa di posizione e a un’attivazione concreta per il cessate il fuoco e contro le complicità dei nostri contesti con il genocidio. Le università pisane hanno preso posizioni a supporto di Israele, come la Scuola Sant’Anna, o di ambigua “imparzialità”, come l’Università di Pisa e la Scuola Normale, oltre ad essere promotrici di accordi con industrie militari e con Atenei israeliani. Questo implica un’inequivocabile complicità delle tre istituzioni: una presa di posizione sincera per la pace significa la rottura di questi accordi e la demilitarizzazione effettiva dell’università.
Mentre qui ci mobilitiamo, migliaia di nostrə colleghə vengono bombardatə nelle loro università e scuole in Palestina. L’occupazione della Sapienza è stata un’occasione di incontro, discussione e di esplorazione delle molteplici possibilità che lə studentə hanno per attivarsi e sostenere il popolo palestinese; allo stesso tempo ha avuto il significato di segnalare all’università con determinazione, bloccando didattica e servizi amministrativi, che non c’è alternativa al prendere posizione concretamente e che non è possibile parlare di pace senza sostenere la libertà del popolo palestinese e dunque la fine dell’occupazione israeliana.
Dall’occupazione studentesca è emersa la volontà di continuare a mobilitarsi nelle scuole e nelle università in tutte le direzioni utili a boicottare il massacro in corso, nella convinzione che ognunə può fare qualcosa e che insieme possiamo incidere: produzione di grafiche e materiale artistico, iniziative di boicottaggio, contestazioni, scioperi e manifestazioni, controinformazione e ricerca di saperi differenti e non coloniali, eventi musicali e teatrali di sostegno alla Palestina sono alcune tra le diverse direzioni che lə studentə hanno immaginato di costruire e che tuttə possiamo e dobbiamo portare avanti. Un obiettivo ulteriore è continuare a sviluppare e immaginare una narrazione alternativa di ciò che sta accadendo in Palestina e in generale dell’escalation bellica globale che si sta sempre più violentemente riversando sui popoli e sulla società. Vogliamo costruire una formazione che non sia fredda analisi, ma che sia alla base della trasformazione reale che cerchiamo nelle nostre vite e nel mondo.
L’occupazione della Sapienza è solo l’inizio. C’è bisogno di cambiare le cose: la violenza patriarcale e militare nella società sta incrementando, la disciplina è sempre più forte nei nostri contesti formativi, l’ingiustizia di ciò che accade in Palestina e nel mondo è sempre più nuda ed evidente. Di fronte a tutto questo sentiamo crescere la nostra rabbia e la voglia di ribellarci, unirci, costruire nuove possibilità di formazione e di vita insieme.
Studentə per la Palestina”