Un migliaio di donne e uomini hanno attraversato ieri le strade di Pisa per costruire, come nel resto d’Italia, il primo momento di opposizione al disegno di legge Pillon. Dal nord al sud della penisola sono state oltre 50 le città a mobilitarsi con la rete Non una di meno, contro una proposta scellerata che vorrebbe abolire i diritti delle donne e degli uomini conquistati con decenni di lotte.
La giornata di ieri è iniziata alle 16.00 con una piazza tematica in Largo Ciro Menotti, durante la quale sono state approfondite le proposte contenute nel ddl e il profilo di Simone Pillon; senatore leghista, animatore di Family Day e movimenti oltranzisti “pro vita”, si è fatto conoscere negli anni per le sue posizioni contro il divorzio e contro il diritto di aborto. La legge da lui proposta, oltre a condizionare fortemente le donne vittime di maltrattamenti, ridefinendo il concetto stesso di violenza domestica, renderebbe obbligatoria, per chi volesse divorziare, l’assunzione di un mediatore familiare a pagamento, costringendo di fatto chi non può permetterselo a rimanere in una relazione non voluta.
Verso le 17.30 ha iniziato a muoversi il corteo, sfilando fino al Ponte di Mezzo, attraversando Corso Italia e terminando in Piazza Vittorio Emanuele; all’altezza del Comune si è tenuta una lunga pausa in cui è stata denunciata la violenza che le istituzioni stesse compiono e le grandi responsabilità della nuova amministrazione che nominando lo stalker Buscemi come assessore ha di fatto legittimato i comportamenti violenti e persecutori.
Al termine del corteo sono stati ricordati i prossimi appuntamenti: sabato 24 si terrà il grande corteo nazionale di Non una di meno a Roma; in avvicinamento a questa data, sabato 17 ci sarà una festa al Newroz per sostenere le spese dei pullman per la manifestazione nazionale.