In questi giorni alcuni poli universitari e le mense hanno subito variazioni dell’orario o sono rimasti chiusi. Dal 31 maggio al 7 giugno in Italia lavoratori e lavoratrici in particolare donne e part-time (con stipendi dai 500 ai 600 euro mensili) scioperano in nome della propria dignità. Persone che quotidianamente cucinano e puliscono nelle scuole e negli ospedali, camerieri, professionisti della ristorazione, agenti di viaggio, addetti alle pulizie o al portierato di edifici pubblici e privati, aziende, fabbriche. Lavoratrici e lavoratori che oltre a non veder rinnovato il Contratto Nazionale del settore multiservizi sono stretti nella morsa di appalti aggiudicati con ribassi che inevitabilmente si scaricano sulla riduzione delle ore di lavoro e quindi sul reddito, sull’intensificazione dei carichi di lavoro, sulla flessibilità estrema dei turni. Sono queste le ragioni vitali dello sciopero che in questi giorni sta attraversando la penisola.