Ieri mattina un partecipato presidio di maestre e maestri, educatrici, genitori, bambine e bambini ha dato voce alle ragioni dello sciopero (ad altissima adesione) e alla mobilitazione contro la chiusura delle scuole Agazzi con interventi, fischietti, cartelli.
Dopo settimane di assemblee e anni di richieste e stati di agitazione, la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori delle scuole dell’infanzia e dei nidi è arrivata sotto al Comune pronta a farsi ascoltare. Contro carichi di lavoro eccessivi, per il potenziamento dell’organico costante (quindi assunzioni), contro i licenziamenti, per una scuola dignitosa per tutti i bambini e le bambine. Il presidio si è trasformato in un corteo per le vie del centro che, dopo essere passato dalle scuole Calandrei, è tornato al Comune, dove è stato ricevuto dalle assessore Cardia e Bonanno e dal capo gabinetto. Le loro risposte sono state prive di interesse nei confronti delle ragioni della lotta, sono stati invitati a presentare pubblicamente queste loro posizioni in un incontro pubblico, mettendoci la faccia, e chiarendo quali sono i reali progetti della giunta sulla sorte delle scuole e degli asili pisani.
Promettendo di non fermarsi a questa giornata di lotta, parte delle lavoratrici ha annunciato inoltre la sua partecipazione allo sciopero dell’otto marzo come nuovo momento di mobilitazione.