Questa mattina due famiglie potevano essere sfrattate ma la solidarietà di tante altre persone nella stessa condizione ha fatto sì che gli sfratti siano stati impediti: il primo nel quartiere popolare CEP dove Antonella è riuscita a farsi rinviare lo sfratto al 13 novembre. A sfrattare era l’Apes, l’ente che gestisce le case popolari e con cui Antonella ha accumulato un debito a causa della perdita del lavoro diversi anni fa e che con fatica ha anche tentato di ripagare.
Il secondo rinvio, al 13 ottobre, l’ha ottenuto Mario e la sua famiglia che vivono in una casa di proprietà a San Frediano, nel comune di Cascina. Per diverse ore Mario ha aspettato l’arrivo dell’ufficiale giudiziario accompagnato dai proprietari e dell’avvocato. La proprietà dell’immobile ha rifiutato i 12mila euro previsti dal bando della morosità incolpevole in cui Mario aveva fatto domanda ed era rientrato. Inoltre è da anni in attesa di una casa popolare che sembra non arrivare mai. Le tante promesse della sindaca Ceccardi si sono rivelate falsità ed inganni. Mario non riesce a trovare un altro alloggio nel mercato immobiliare perchè le agenzie quando sanno che abita in una casa in cui ha contratto uno sfratto non gli fanno neanche delle proposte per altri immobili. La famiglia di Mario è seguita anche dai servizi sociali ma ad ora nessuna proposta è stata avanzata. Adesso è l’amministrazione leghista che dovrà prendersi le proprie responsabilità e trovare un alloggio popolare o d’emergenza abitativa per sanare la situazione.
Dopo un agosto di tregua in cui anche gli ufficiali giudiziari erano andati in ferie, con l’inizio di settembre la macchina di esecuzione sfratti si è rimessa in moto e già in questo mese sono tanti gli accessi da parte di ufficiali giudiziari e carabinieri. La lotta per la casa ha appena riaperto i battenti.