Questa mattina polizia e carabinieri hanno sgomberato nel vicolo del Ruschi, tra via San Francesco e via San Lorenzo, la Limonaia occupata nel 2017. Questo spazio sottratto all’abbandono e all’incuria della Provincia di Pisa, proprietaria dell’immobile, nasce dal movimento transfemminista di NonUnaDiMeno.
In piena pandemia ed in piena crisi economica, le istituzioni locali e le forze dell’ordine che avrebbero sicuramente altro a cui pensare, pensano bene di murare gli accessi ad uno spazio che in questi mesi stava aderendo alle attività della Rete Pisa Solidale. Alla Limonaia proprio sabato prossimo 30 gennaio si doveva tenere la distribuzione dei pacchi alimentari e per l’igiene per le persone in difficoltà economica. Alla Limonaia, al casottino di Gagno e allo Spazio Popolare di Sant’Ermete infatti, viene organizzata la “spesa sociale” per centinaia di persone. Questa attività nasce dalla solidarietà di tanti volontari che raccolgono generi alimentari fuori dai supermercati, che contribuiscono con le donazioni e che insieme si stanno organizzando per costruire un’alternativa alla crisi economica e sanitaria.
Questa solidarietà è un valore sicuramente sconosciuto da chi firma ed esegue questi ordini di sgombero.
La Limonaia, insieme al movimento di NUDM, in questo periodo è impegnata anche nella costruzione dello sciopero dell’8 Marzo, giornata globale di lotta.
In questi spazi occupati ormai quattro anni fa, è attivo uno sportello di ascolto psicologico e ginecologico sul tema dell’obiezione di coscienza, costruendo così aiuto per tante donne e sostegno nel contrapporsi alle gravi carenze del sistema sanitario nazionale in materia di salute riproduttiva (e non solo).
Mentre in Italia è in corso una crisi sanitaria ed economica, a Pisa non si riesce a garantire un rientro in sicurezza nelle scuole, servizi sanitari garantiti per tutte le persone, mezzi di trasporto pubblico. La priorità delle istituzioni è contrastare le attività di chi trova invece la forza di reagire ed organizzarsi contro povertà, disuguaglianza e violenza di genere.
In questa città, a parte i proclami tramite i giornali, che misure concrete contro la violenza maschile e di genere, sono state prese? Violenza aumentata esponenzialmente durante la pandemia, che vede come unica risposta da parte delle istituzioni, la chiusura di uno spazio che per mesi è stato il centro della rete nazionale di Obiezione Respinta, piattaforma autogestita per dare aiuto concreto a chi vuole interrompere una gravidanza o ha bisogno della contraccezione d’emergenza.
Questo pomeriggio la Limonaia ha poi convocato un presidio in piazza XX settembre (al comune) per discutere e confrontarsi su come rispondere a questo vile attacco istituzionale.