Alcune ore fa le forze dell’ordine hanno sgomberato il polo didattico ex Gea, occupato due giorni fa dagli universitari all’interno della campagna di mobilitazione contro i nuovi parametri ISEE. Con questa vergognosa operazione si è cercato di porre un freno a una protesta che stava realmente iniziando a diffondersi. L’intento intimidatorio è evidente dalle modalità con cui lo sgombero è stato eseguito: il dirigente della Digos di Pisa è stato infatti ripreso mentre si avventava minacciosamente sugli studenti, pistola alla mano.
L’Università di Pisa è il principale mandante di questa brutalità; l’occupazione aveva portato allo scoperto l’utilizzo che veniva fatto dell’ex Gea come magazzino e deposito di libri. E’ stato proprio questo il pretesto con cui ordinare lo sgombero, denunciando presunti furti di questi libri da parte degli universitari occupanti. Ma il reale intento è ovviamente quello di intimorire gli studenti in protesta.
E’ così che decine di studenti si sono ritrovati minacciati da agenti armati, identificati e alcuni addirittura denunciati per furto! Appena si è diffusa la notizia, però, decine di solidali si sono radunati al di fuori del polo didattico, chiedendo il rilascio dei fermati. Alcuni attimi di tensione e spinte da parte delle forze dell’ordine, ma di fronte ad un presidio sempre più numeroso e determinato, dopo poco gli agenti hanno ritenuto opportuno rilasciare tutti i fermati.
Immediatamente è partito un corteo spontaneo e selvaggio, composto da centinaia di studenti e cittadini indignati, decisi a denunciare pubblicamente l’accaduto. Il primo obiettivo è stato il palazzo del Rettorato; dopo un blocco stradale del lungarno, il Rettorato è stato sanzionato da un fitto lancio di uova e cartoni. La protesta si è poi mossa per le strade della città, toccando le piazze del centro, le aule studio ancora aperte e la mensa centrale. Ad ogni tappa interventi al megafono spiegavano la situazione e il corteo diveniva sempre più grosso.
Ad uno sgombero così violento era necessario dare la giusta risposta: per questo a sole poche ore dai fatti dell’ex Gea, il corteo ha occupato la facoltà di Lettere; lì per tutta la sera si è tenuta un’assemblea, dove sono state discusse le forme e le priorità con cui rilanciare la lotta e rispedire al mittente intimidazioni e provocazioni, a partire già da domattina: l’appuntamento è alle 10.00 davanti alla facoltà di lettere occupata, per pretendere che i vertici dell’università si prendano le loro responsabilità.
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