Ieri pomeriggio, dalle 18 e fino a serata inoltrata, centinaia di tifosi pisani si sono mobilitati per contestare la società proprietaria della squadra sportiva della città, bloccando il pullman dei giocatori che sarebbe dovuto partire dall’AC Hotel di Cisanello per raggiungere l’Arena Garibaldi in occasione della partita amichevole con gli spagnoli del Celta Vigo. La partita perciò è stata annullata perchè per più di 3 ore centinaia di persone hanno bloccato la strada.
La protesta di ieri sera, promossa con un comunicato dei Gruppi della Curva Nord Maurizio Alberti uscito sui social network soltanto un’ora prima dell’appuntamento ma che ha visto una partecipazione massiccia e tempestiva, è l’apice di un’insoddisfazione popolare sportiva data dalle vicissitudini societarie.
Da troppi anni, infatti, il Pisa è gestito da imprenditori che hanno sempre avuto a che fare con guai giudiziari (di recente l’arresto dell’attuale presidente Fabio Petroni per bancarotta fraudolenta nella vicenda del fallimento di Terravision, società di sua proprietà) e che di fatto non permettono una stabilità economica e sportiva duratura nel tempo ma che soprattutto sta causando l’esasperazione degli appassionati e degli sportivi.
Le promesse che puntualmente vengono fatte appena entrano in scena dei nuovi acquirenti vengono tradite: “in tre anni porteremo il Pisa in serie A” oppure “la società è solida e invidiata da tanti” o “i nostri soci sono forti e portano soldi” sono le dichiarazioni che dall’agosto del 2015 sono uscite dalla bocca di Fabrizio Lucchesi e da gennaio Fabio Petroni con la rilevazione di parte delle quote societarie di Lucchesi. Certamente la vittoria della finale play-off contro il Foggia ha fatto impazzire l’intera città e dato fiducia, ma per tutto l’anno i problemi societari sono stati resi pubblici da alcune interviste fatte a Gattuso e ad alcuni giocatori che anche se mai esplicitamente, hanno fatto trapelare ed intuire i dissesti societari: debiti, società economicamente instabile e dissidi interni. Insomma, tutto il contrario di quello che ogni giorno la società voleva far credere a tutti gli appassionati pisani.
Che il clima era teso si era già visto martedì quando i tifosi avevano fatto visita alla squadra durante gli allenamenti al campo sportivo di San Piero a Grado dopo le dimissioni del tecnico Gennaro Gattuso, il quale sostiene in un comunicato ufficiale: “ho dunque giudicato doveroso prendere le distanze da una gestione che non appare in grado di garantire al club non solo un futuro, ma anche un presente senza incognite extra sportive.”
Al campo di allenamento c’è stato un netto confronto tra tifosi e l’intera squadra, la quale ha confermato che il raggiungimento della promozione in B del recentissimo anno sportivo trascorso è dovuto unicamente alla volontà di Gattuso, il quale ha sostenuto parte delle spese economiche che doveva affrontare la società ed a come è riuscito a trascinare la squadra e lo staff nonostante non vengono pagati gli stipendi (di tutti) da marzo!
La stessa sera un’assemblea pubblica nel piazzale dell’Arena Garibaldi partecipata da 2000 persone, decretava che con questa società attuale e senza l’allenatore uscente, le porte dello stadio sarebbero rimaste chiuse in vista delle prossime partite. E così è stato… Ieri sera la partita non è stata fatta giocare ed è stata la volontà del popolo sportivo pisano a decidere il da farsi, mentre da diversi giorni i membri della società, Lucchesi e Taverniti (braccio destro di Petroni) sembrano spariti nel nulla, evitando qualsiasi confronto con la gente e con i giocatori stessi!
In un calcio dove contano solamente i soldi ed i profitti, dove la fanno da padrone gli imprenditori che vedono aumentare i loro interessi e potere, ieri sera la gente si è presa una piccola rivincita non solo sul piano sportivo. Il messaggio è stato chiaro: d’ora in poi i “banditi” a Pisa non sono graditi e chi pensa di guadagnare con la fede e la passione dei tifosi è il caso che alzi i tacchi e se ne vada. I cori urlati ieri sera da centinaia di persone “Il Pisa è degli ultrà e non della società” valgono più di tante parole…
A breve su Riscattopisa.it uno speciale sugli ultimi 10 anni che hanno caratterizzato le vicende societarie del Pisa, tra fallimenti, indagini giudiziarie e arresti dei presidenti