Una giornata di mobilitazione importante per la comunità di quartiere di Sant’Ermete che conferma la propria presenza in un incontro con le istituzioni delicato per il futuro di tutto il quartiere popolare. “Nessuna comprensione, devono dare ai quartieri ciò che spetta loro e che abbiamo imposto grazie ad anni di lotta per la dignità delle periferie dove vive la gente che fatica e lavora”, è quanto affermano gli abitanti di Sant’Ermete riuniti sotto gli uffici di Apes in circa un centinaio con indosso come segno di protesta il gilet giallo. Al centro dell’incontro le rivendicazioni storiche del quartiere, sostenute dallo stato di agitazione permanente proclamato mesi fa dal consiglio popolare di quartiere e rispetto al quale Apes e amministrazione comunale sono state costrette a fare i conti: controllo sull’edificazione delle nuove case, vivibilità nei lotti delle vecchie case popolari e stralcio dei debiti per chi ha pagato per anni affitti in case non a norma. Su tutti e tre questi punti c’è stata un’apertura da parte dei dirigenti e dei tecnici di Apes disponibili sia ad aumentare la metratura delle nuove case per evitare nuovi casi di sovraffollamento, sia a decidere con gli abitanti del quartiere il futuro delle vecchie case e infine anche a verificare la possibilità di cancellare i debiti per chi ha pagato per anni l’affitto in case non a norma. “Un confronto positivo frutto dell’ostinazione di chi ha lottato nel quartiere e per il quartiere ma che per portare a risultati concreti deve essere rafforzato con il prosieguo della lotta”, affermano alcuni dei membri della comunità di quartiere presenti all’incontro. I primi passi concreti verranno definiti in successivi incontri di carattere tecnico già programmati per le prossime settimane.