Oggi più di 150 studenti del liceo artistico Russoli hanno convocato un’assemblea straordinaria nell’atrio della propria scuola. I temi
della protesta sono diversi, principalmente la rabbia degli studenti è scaturita dalle assegnazioni delle cattedre che con la “Buona Scuola” stanno avvenendo in questi giorni. Molti professori che da settembre stanno insegnando, di cui molti da anni insegnano in quell’istituto e da altrettanto tempo aspettano una cattedra di ruolo, si sono visti recapitare degli avvisi di declassamento per far spazio ai professori che nella nuova graduatoria sono risultati assegnatari. Il disagio che gli studenti hanno espresso nei vari interventi è quello di dover cambiare i professori che in questi mesi hanno impostato e sviluppato il programma didattico. “Non vogliamo ripartire da capo con nuovi professori, ma vogliamo proseguire con il nostro programma con i professori che conosciamo e che ci conoscono”, queste le volontà degli studenti che dopo aver concluso l’assemblea hanno deciso di uscire dalla scuola, nonostante avessero già fatto l’appello, per dirigersi immediatamente, tutti insieme, in corteo verso il provveditorato. Giunti in provveditorato il corteo ha “invaso” l’edificio per parlare con il provveditore e chiedere conto di questa situazione. Gli studenti sono stati accolti dalla segretaria che ha informato il corteo che il provveditore era all’istituto professionale alberghiero a formalizzare le nomine dei professori neo assunti a posto fisso. A quel punto il corteo si è diretto all’alberghiero e dopo un breve colloquio con il provveditore, che con fare spavaldo ha comunicato alla delegazione salita a parlargli che avrebbe forse dato un appuntamento, gli studenti si sono riuniti nuovamente in assemblea e hanno deciso di occupare l’atrio della scuola riuscendo cosi ad ottenere entro giovedì prossimo un incontro con il provveditore. Si parlerà della situazione dei professori dell’artistico, dei materiali mancanti nei laboratori e sarà presente anche la responsabile dell’edilizia scolastica Carluccio affrontare la questione delle continue difficoltà strutturali della scuola. La promessa che gli studenti hanno fatto al provveditore è che se per l’ennesima volta alle promesse non seguiranno i fatti la scuola si fermerà con un blocco della didattica ad oltranza.