Nuova giunta, vecchi sistemi per affrontare alcune tematiche poste al centro dell’agenda politica. Nessuna sorpresa, visto che i temi della sicurezza e del degrado sono stati al centro della campagna elettorale della Lega, ovviamente declinati nella loro accezione più allarmista e superficiale. Si descrive Pisa come una città fuori controllo e in preda alla criminalità più incontrollata e ci si pone l’obiettivo di “ripristinare il decoro”.
Se queste sono le premesse, pare che ancora una volta la montagna abbia partorito un topolino. Innanzi tutto lo strumento usato: come per i due mandati di Filippeschi, si decide di sfornare “ordinanze per la sicurezza”. In realtà la Lega ha predisposto addirittura un assessorato alla sicurezza, la cui delega è in mano a Giovanna Buonanno.
Ecco, in sintesi, le tre ordinanze, che prendono di mira altrettanti comportamenti: la prima, ordinanza anti-alcol, durata prevista un mese, prevede il divieto di vendita di alcol da asporto dalle 21 alle 24 (e in vetro fino alle 3), e per gli alimentari di mantenere alcolici in frigo.
La seconda, ordinanza anti-degrado, forse la più assurda, durata prevista tre mesi, vieta, nelle aree del centro e in zona stazione, di sdraiarsi o anche solo sedersi su gradini di edifici e spazi verdi, o di occupare spazi pubblici per consumare cibo o bevande. Per i trasgressori, oltre alla multa può scattare il daspo urbano.
La terza, della durata di sei mesi, è l’ordinanza anti-campeggio, che vieta in tutto il territorio comunale di soggiornare, bivaccare o accamparsi fuori dalle aree preposte.
Inutile sottolineare quella che è l’idea di sicurezza che emerge da questi provvedimenti; attaccare comportamenti sociali che pare ridicolo definire pericolosi (e certamente non violenti) ma che vengono inseriti nel grande calderone del “degrado”. Nel contempo in una città dove aumentano gli sfratti, la disoccupazione e anche le morti bianche, la sicurezza sociale e quella sul posto di lavoro non sembrano essere all’ordine del giorno.