UniPi complice del genocidio in Palestina. L’intifada studentesca continua

Giovedì 13 giugno, ad un mese esatto dall’inizio dell’accampata ai giardini di Antichistica, l Student per la Palestina di Pisa hanno ottenuto un Senato Accademico straordinario, congiunto con il cda, che discutesse nel merito degli accordi che UniPi ha con le università israeliane e con aziende belliche ed ecocide come Leonardo ed ENI, deliberando se tagliarli o meno, scegliendo la strada del boicottaggio accademico. Il lavoro di studio e ricerca portato avanti dall student ha dimostrato come le università israeliane siano parte fondante del progetto colonialista e genocidiario dello stato di Israele. Nonostante queste evidenze, UniPi ha preferito tagliare ogni forma di dialogo.

Di seguito riportiamo il comunicato di Student per la Palestina Pisa.

“ENNESIMA CONFERMA DELLA COMPLICITÀ DI UNIPI AL GENOCIDIO IN CORSO. IL SENATO NON APPROVA NESSUNA DELLE MOZIONI DEL MOVIMENTO E CHIUDE OGNI POSSIBILITÀ DI DIALOGO.

Ieri, 13 giugno si è tenuto il Senato Accademico straordinario congiunto con Cda in cui è stata “discussa” la rescissione degli accordi che l’ateneo pisano ha con le università israeliane, oltre che con le industrie belliche ed ecocide. Una nostra delegazione ha preso parte alla seduta in gipsoteca, mentre fuori un presidio permanente attraversato da centinaia di persone ha seguito online la discussione e fatto sentire la propria presenza.

Durante le ore di attesa, riempite da cori e interventi, la voce del movimento è stata poi portata nelle strade della città in una passeggiata rumorosa. Attraverso una serie di flash mob si è voluto richiamare l’attenzione, anche cittadina, sulle complicità di Unipi rispetto al genocidio in atto in Palestina.

Dopo oltre 7 ore di presidio la risposta del senato arriva chiara: l’università si schiera dalla parte del genocidio! Ancora una volta dimostra di non volersi prendere alcuna responsabilità, bocciando ognuna delle nostre mozioni e mostrandosi chiusa a qualsiasi compromesso.

L’esito di questo senato era già stato scritto a tavolino. Il nostro lavoro di studio e di inchiesta svolto nell’ultimo mese sull’attivo coinvolgimento delle università israeliane nella repressione in atto e nell’occupazione dei territori palestinesi ha incontrato in Senato la totale mancanza di contenuti e di attenzione della controparte, che si è solo limitata a non approvare le nostre mozioni senza avere nulla da ribattere.

Dietro ad una maschera di democraticità, appare più che mai evidente come l’unico interesse di chi dirige la nostra università sia il mantenimento del proprio potere e del proprio privilegio.

Ieri Unipi ha fatto la sua scelta e questa scelta ha un peso. Ma noi non staremo ad aspettare che faccia la scelta giusta! Continueremo la mobilitazione e lo faremo con ancora più forza e rabbia!

L’INTIFADA CONTINUA! PALESTINA LIBERA!”